lunedì 16 gennaio 2012

Rimanenze

E' il telone del circo dove volteggiano gli acrobati.
Il ring dell'ultima sfida.
Il punto croce per trascrivere gentilmente lettere, ma anche punti di satura.
E' il marciapiede stanco umiliato di polvere che instancabile cerca occhi, ma colleziona sempre passi.
E' il secchio vuoto nel pozzo dimenticato persino dalla luna piena.
La musica del circo.
Un passaporto sgualcito e scaduto.
Le dita che premono sul collo a bloccare il respiro.
La rena rimasta distrattamente nelle scarpe.
Il sangue rapito.
Lo sguardo dell'esule, il profumo dolce amaro dei non ritorni, il chiarore violento dell'aurora, e infine l'Assoluto silenzio.
Questo era il mio cuore. Ora è solo brandelli.  La colpa non c'è, ma solo il mio lasciapassare troppo indulgente.

 
Note al margine: L'amore è abbastanza grande da includere una frase letta in un libro, la linea di un collo desiderato È grande abbastanza daincludere unamore passato, unamore futuro, unfilm, unviaggio, la scena di unsogno,un'allucinazione, una visione.(A.Nin)

domenica 8 gennaio 2012

Ghiaccio che scivola

Lo avevo dimenticato. Il brivido del ghiaccio che scivola sulla pelle e affonda nell'anima, sbottando a metà strada tra la gola e il cuore. Occhi chiusi, tutte le papille in ascolto. Brindo all'anima ritrovata, a un bloc notes sparso di appunti in bianco, a una luna piena e tondeggiante, al rumore delle barche sul porto della sera, al cd da mettere su che mi aspetta da un paio di sere fedelissimo, alle chiacchere con gli amici, a un "come stai" che riaccende la voce, a una leggerezza inattesa, al calore del mio divano e dei suoi (numerosi) abitanti, al profumo di una crema rosa, a me che domani è lunedì, che le vacanze son finite ma a me sembra sempre di essere in vacanza, almeno mentalmente da 6 mesi. Brindo a questa notte, ai sogni che farò, alle vite che non ho vissuto e che non mi mancheranno, a quelle stravissute che a volte rimano malinconia, brindo alla gioia appena scovata. E tutte le stelle applaudono, lo sento.

Note al margine: E saprò accarezzare i nuovi fiori, perché tu m'insegnasti la tenerezza.
 Pablo Neruda