lunedì 16 gennaio 2012

Rimanenze

E' il telone del circo dove volteggiano gli acrobati.
Il ring dell'ultima sfida.
Il punto croce per trascrivere gentilmente lettere, ma anche punti di satura.
E' il marciapiede stanco umiliato di polvere che instancabile cerca occhi, ma colleziona sempre passi.
E' il secchio vuoto nel pozzo dimenticato persino dalla luna piena.
La musica del circo.
Un passaporto sgualcito e scaduto.
Le dita che premono sul collo a bloccare il respiro.
La rena rimasta distrattamente nelle scarpe.
Il sangue rapito.
Lo sguardo dell'esule, il profumo dolce amaro dei non ritorni, il chiarore violento dell'aurora, e infine l'Assoluto silenzio.
Questo era il mio cuore. Ora è solo brandelli.  La colpa non c'è, ma solo il mio lasciapassare troppo indulgente.

 
Note al margine: L'amore è abbastanza grande da includere una frase letta in un libro, la linea di un collo desiderato È grande abbastanza daincludere unamore passato, unamore futuro, unfilm, unviaggio, la scena di unsogno,un'allucinazione, una visione.(A.Nin)

1 commento:

  1. che bello ritrovarti...

    quante cose da raccontare, non sempre belle a leggere tra le parole che hai impresso qui

    da me tutto scorre relativamente tranquillo ma si vive (viviamo) come se fossimo sempre sull'orlo della catastrofe.
    come'era quel verso di Ungaretti:
    come d'autunno sugli alberi le foglie... appunto
    nel frattempo si vive.
    un grosso abbraccio
    giuseppe

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