venerdì 24 agosto 2012

9 sorsi di caffè

Yvonne pensava alle sue mani, forti e sicure ma delicate al tempo stesso, solcate dai suoi 40 anni ormai scivolati tra le dita.
Pensava al pomeriggio precedente quando, in un incontro casuale, si erano strette con le sue davanti a due tazze fumanti di caffè per un istante soltanto, quasi involontariamente eppure ardenti di desiderio. Stavano chiaccherando, un po' seriamente un po' leggermente, un attimo senza definizioni pieno di sfumature nessuna definizione. Forse non si ascoltavano, a riempire di suoni l'imbarazzo. E per un attimo nel fragore di una risata lieve le loro mani si sono incontrate sfiorate strette. Deliberatamente. Entrambi potrebbero dettagliatamente esporre consistenza, calore e forse persino odore di quell'attimo. Un attimo, perchè quello dopo nervosamente ciascuno era tornato alla propria tazza di caffè, a ritirarsi deliberatamente dal territorio della cortina minata. Eppure negli occhi quella piccola morsa di breve appartenenza perdurò ancora per tre giri di cucchiaini, 9 sorsi di caffè, 2 zollette di zucchero, 4 parole di circostanza. Era un trovarsi, un riconoscersi dopo tanto cercarsi. Erano troppe emozioni al secondo. Poi si staccarono anche gli occhi. Yvonne ora sotto la doccia tiepida del giorno dopo ci stava ripensando, ripassava rapidamente la sequenza di frammenti ma non solo gli eventi, si sforzava di sentire esattamente le vibrazioni del giorno prima. Arresa si stese sul divano, accese la radio e sorseggiò una limonata, agra come la sua assenza. Pensò alle sue mani, probabilmente a quell'ora della notte stavano sfogliando un libro, magari di poesie o di fotografie. Poco importava il titolo. Yvonne sapeva che avrebbe voluto essere quel libro stesso per farsi sfogliare da lui pagina per pagina, parola per parola.
 
 
Note al margine: L'amore è la vera esperienza della libertà e nessuno può possedere un altro essere. 11minuti
 
 
 

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